In questa strana estate, dove il maltempo ce la mette tutta per tenerci lontano dalle spiagge, molti hanno optato per la montagna. Per gli amanti della natura e dell’escursionismo la montagna è ben più di un’alternativa al mare. Anche una semplice passeggiata nel bosco offre infatti l’occasione per un “faccia a faccia” con flora e fauna del tutto insolita, almeno per chi è abituato alla vita cittadina. Che ne dite per esempio di questi fiori fotografati da Spinny durante le sue ultime escursioni montane? C’è anche lei, la regina delle montagne: la stella alpina! La riconoscete?
E poi ci sono le cime innevate, i sentieri rocciosi, i torrenti, le cascate… panorami da togliere il fiato. E non è solo un modo di dire, perché la montagna il fiato lo toglie davvero! Vi siete accorti che camminando in alta quota viene facilmente il fiatone? Oppure, in auto lungo le strade montane, vi è capitato di sentirvi improvvisamente le orecchie “tappate”? Beh, queste sono solo alcune delle strane cose che possono accadere in montagna, e che si possono ricondurre a un importante fenomeno naturale.
Man mano che si sale di quota, la pressione atmosferica diminuisce progressivamente. Cosa vuol dire? In pratica, il volume dell’aria che si trova al di sopra di noi si riduce e “preme” con meno forza sulle nostre teste. Una diretta conseguenza di questo è che anche la quantità di ossigeno che contiene si riduce in proporzione; ce ne accorgiamo perché il respiro diventa via via più affannoso e il cuore batte più rapidamente, soprattutto se siamo un po’ fuori allenamento.
Un altro effetto poco piacevole è quello che sperimentiamo spesso salendo rapidamente di quota, per esempio in auto (ma succede anche in aereo). Può accadere che l’aria che si trova all’interno delle nostre orecchie si “ricordi” della pressione presente al livello del mare e la differenza rispetto alla pressione esterna, che sta diminuendo velocemente, crei un fastidioso “tappo” che attutisce l’udito. Per ripristinare l’equilibrio tra la pressione fuori e dentro alle orecchie possiamo allora provare a sbadigliare o a deglutire. Di solito funziona
Il calo della pressione atmosferica all’aumentare dell’altezza ha anche altre conseguenze e alcune di queste sono davvero bizzarre.
Per esempio, lo sapevate che in montagna l’acqua bolle prima? Normalmente, l’acqua bolle quando la temperatura raggiunge i 100 gradi centigradi; quello è il momento di buttare i maccheroni! Finché siamo in pianura tutto andrà come previsto e la pasta si cuocerà a puntino; provate però a farlo a 4000 metri di altezza! L’acqua inizierà a bollire a temperature più basse (dai 90 agli 80°C, in base all’altezza) e la pasta cuocerà così lentamente che si trasformerà in una poltiglia tutt’altro che appetitosa.
Questo non significa che chi abita in alta montagna debba rinunciare alla pastasciutta: basta usare la pentola a pressione. Questa pentola portentosa, che probabilmente avrete in casa, basa il suo funzionamento proprio sull’influenza della pressione sulla temperatura dei liquidi; il suo meccanismo di chiusura impedisce al vapore di fuoriuscire e crea un rapido innalzamento della pressione interna che, a sua volta, provoca l’aumento della temperatura dell’acqua e la porta a valori adeguati per la cottura della pasta.
Grazie a questo principio, la pentola a pressione riduce notevolmente i tempi di preparazione di tantissime pietanze che normalmente richiederebbero ore di cottura, come i legumi, gli arrosti o la polenta.
Photo credit:
Daniela Alvisi
Marco Monetti / Foter / Creative Commons Attribution-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-ND 2.0)
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