Le nostre nonne la sanno lunga, questo si sa. Quando poi sono in cucina, sono anche un po’ scienziate, perché i loro “trucchi del mestiere” hanno solide basi scientifiche.
Uno dei più usati è quello per riconoscere un uovo fresco da uno vecchio: un dilemma che ci assale spesso quando ci servono le uova e non ricordiamo la scadenza di quelle che abbiamo in casa.
Come si fa allora?
Semplice: si tuffa l’uovo da “identificare” in acqua e si osserva ciò che accade.
Galleggia? Brutto segno! L’uovo non è fresco: meglio non mangiarlo! Andrà invece benissimo per le decorazioni pasquali.
Affonda? Molto bene! L’uovo è fresco e si può usare per le ricette del giorno (Yum!). La situazione ideale è che l’uovo si posi sul fondo e vi resti bello disteso; se, invece, tende ad alzarsi, significa che la sua freschezza… inizia a vacillare.
Ora che il problema “culinario” è risolto, occupiamoci di quello scientifico: quale strano fenomeno si verifica durante l’invecchiamento di un uovo?
Prima ancora, però, dovremmo chiederci per quale motivo alcuni oggetti galleggiano e altri no.
A spiegarcelo è il principio di Archimede, secondo cui ogni oggetto immerso in un liquido riceve una spinta verso l’alto. Se il peso dell’oggetto è superiore a questa spinta, “vince” e lo fa affondare; se, invece, è inferiore, vince la spinta e l’oggetto sale a galla.
Il peso di un uovo appena deposto riesce a vincere sulla spinta di Archimede e, quindi… pluf! L’uovo va a fondo. |
Illustrazioni di Daniela Alvisi
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