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Scienza a merenda: la resistenza di un biscotto (I parte)

Anche oggi vi proponiamo un esperimento, anzi, vogliamo raccontarvene uno che abbiamo fatto noi dopo aver letto i risultati di una ricerca scientifica molto curiosa. Riguardava la tecnica migliore… per far zuppetta con i biscotti!
Qualcuno starà sorridendo: serve davvero una tecnica per compiere un’operazione così semplice?

Beh, nessuno ci vieta di improvvisare, ma le accurate ricerche del fisico Len Fisher, uno stimato ricercatore universitario, dimostrano che una zuppetta eseguita “scientificamente” può aiutarci a gustare più a lungo la merenda.
Già, perché a metterci fretta c’è quell’antipatico spappolamento dei biscotti nella tazza: un effetto inevitabile, ma che si può rallentare. Come?

Siccome non ci abbiamo creduto finché non l’abbiamo visto, prima di rispondere vi illustriamo l’esperimento.

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Abbiamo immerso lo stesso tipo di biscotto in due tazze di tè: uno verticalmente e l’altro orizzontalmente; per mantenere verticale il biscotto nella prima tazza ci siamo aiutate con uno stuzzicadenti, ma senza premere. E poi abbiamo atteso… e atteso.

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Dopo 4 minuti, il biscotto verticale ha iniziato a sfaldarsi, intorbidendo il liquido; quello orizzontale, invece, è rimasto “tutto d’un pezzo”, lasciando il liquido limpido.

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Dopo altri 4 minuti il primo biscotto era visibilmente “a pezzi”; l’altro, invece, si è gonfiato e ammorbidito, ma è rimasto compatto.

A circa un quarto d’ora dall’immersione, anche il secondo biscotto si è “arreso”; del primo non era rimasto che una poltiglia galleggiante.

Il segreto di questa differenza di comportamento sta proprio nella direzione in cui viene immerso il biscotto!
Dopo numerosi esperimenti e osservazioni si è concluso che un biscotto immerso orizzontalmente si inzuppa molto più lentamente rispetto a un biscotto intinto in verticale. Più precisamente, il processo rallenta impiegando un tempo 4 volte maggiore, in accordo con le leggi della diffusione dei liquidi.
Nel primo caso, infatti, il liquido sottostante deve percorrere tutto lo spessore del biscotto prima di impregnarlo completamente; nel secondo caso, invece, il liquido circonda il biscotto e lo bagna da entrambi i lati: da ciascuna delle due parti, quindi, lo spessore da percorrere è solo la metà.

Toglietevi il dubbio anche voi, magari confrontando vari tipi di biscotti: l’esperimento è veramente molto semplice.

E ora, cari lettori, vi lasciamo con una domanda: cosa accadrebbe immergendo nel tè un frollino senza glutine? Provateci, se potete, e inviateci i vostri commenti. Noi, curiose come siamo, abbiamo già fatto qualche prova; ve ne parleremo nella prossima puntata!


Photo credit: Daniela Alvisi


 

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