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Freddo come il ghiaccio

Sul fatto che il ghiaccio sia freddo siamo tutti d’accordo… ma freddo quanto? Per dare una risposta precisa non possiamo accontentarci della sensazione che proviamo al tatto: serve una temperatura. Sì, proprio quella che ci misuriamo con il termometro quando abbiamo la febbre e che ci dice esattamente quanto un oggetto è freddo (o caldo). Cosa dire del ghiaccio, allora? A scuola abbiamo imparato che l’acqua liquida si trasforma in ghiaccio quando raggiunge la temperatura di zero gradi centigradi (0 °C). Ma è sempre così? E se provassimo a “disturbare” questo fenomeno? Proviamoci, non è difficile!

Occorrente
- una vaschetta da ghiaccio
- acqua
- sale da cucina
- un cucchiaino

 
Acqua, sale, ghiaccio

Procedimento
- prendi la vaschetta di ghiaccio e versa in alcune buchette (non tutte) del sale. Usa il cucchiaino e riempile per metà circa
- ora riempi d’acqua tutte le buchette e metti la vaschetta nel congelatore
- attendi una o due ore
- osserva… cosa noti?

 
In alcune buchette l’acqua è diventata ghiaccio, ma in altre no! Sono quelle in cui avevi messo il sale.
Il sale, infatti, ha questa particolare capacità: fa in modo che l’acqua congeli a una temperatura più bassa del solito. Così, quando i primi cubetti di ghiaccio hanno iniziato a formarsi, per l’acqua salata non era ancora abbastanza freddo.

Continua l’esperimento
- Di tanto in tanto controlla ancora la vaschetta: quanto tempo impiega l’acqua salata a ghiacciarsi?
- Cosa accade se getti un po’ di sale anche sul ghiaccio di acqua pura?

Scrivici all’indirizzo info@chescienza.com e raccontaci cosa hai osservato. Se hai dei dubbi o delle domande, scrivici lo stesso; proveremo a risponderti nella pagina Domande&Risposte.


Illustrazioni: (C) Daniela Alvisi

Pelle d’oca e visi pallidi

Il meccanismo della pelle d’oca funziona non solo quando si ha freddo, ma anche in situazioni di paura, emozione, stress.

Alcuni animali “drizzano i peli” per sembrare più grossi e incutere paura ai possibili predatori. Avete mai visto un gatto mentre soffia arrabbiato? Il suo pelo diventa tutto dritto e il suo corpo sembra molto più grande di quanto sia in realtà! Anche i ricci e gli istrici usano gli stessi muscoli per sollevare i loro aculei, le grosse spine che servono per difesa.

Un’altra reazione al freddo è la pelle pallida. Avete notato che in estate, o dopo aver giocato e corso con gli amici, spesso si diventa tutti rossi in faccia? Questo succede perché con il caldo (esterno o prodotto dall’uso dei muscoli) i vasi sanguigni si dilatano, cioè diventano più larghi, e il calore si diffonde più facilmente dove i vasi sanguigni sono vicini alla superficie, come sul viso. Quando invece fa molto freddo, il corpo cerca di conservare il caldo e restringe i vasi dove scorre il sangue, così la pelle appare pallida.


Credits foto: Foter.com / CC BY-SA

ISON: una cometa coraggiosa!

La cometa Ison
La cometa Ison in un’immagine catturata dal telescopio Hubble
Pochi giorni fa, il 28 novembre, la cometa Ison ha avuto un incontro molto ravvicinato con il Sole. Forse un po’ troppo, perché una volta giunta vicinissimo a esso… si è disintegrata! Dalla NASA, l’agenzia spaziale americana, arrivano però notizie rassicuranti: sembra che qualche pezzetto di cometa sia “sopravvissuto”, quindi Ison, anche se molto rimpicciolita, potrebbe tornare a brillare!

Mentre aspettiamo nuovi aggiornamenti, guardiamo l’incredibile viaggio di Ison verso il Sole, secondo dopo secondo:

Conosci l’inglese? Nel sito web della NASA, dove abbiamo trovato questo video, c’è anche una sezione speciale dedicata ai più giovani:
www.nasa.gov/audience/forkids/kidsclub/flash/‎.
Corri a visitarla!


Credits Immagini:
NASA HQ PHOTO / Foter.com / CC BY-NC
ESA/NASA/SOHO/Jhelioviewer

Perché alcune persone hanno i capelli ricci e altre li hanno lisci?

Chiara chiede:

Perché alcune persone hanno i capelli ricci e altre li hanno lisci?


Froggy risponde

I nostri capelli sono fatti di una proteina, la cheratina. Le proteine sono componenti importantissime del nostro corpo e sono fatte di tanti “pezzetti” uniti tra loro. Se i “ponti” che collegano alcuni dei pezzetti della cheratina si accorciano un po’, i capelli si arricciano, come succede quando si ripiega un nastro di carta per fare i pacchetti regalo! Il fatto che una persona abbia i capelli lisci, crespi o ricci dipende, come tanti altri caratteri (per esempio il colore degli occhi, l’altezza, la forma delle orecchie e così via) dalle istruzioni presenti nelle nostre cellule, che ci vengono trasmesse dai nostri genitori. In altre parole, i capelli lisci o ricci si ereditano. Ma a differenza di altre caratteristiche, se non ci piacciono possiamo sempre fare un salto dal parrucchiere e cambiare look!

Froggy

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Scrivici a questo indirizzo: info@chescienza.com

Le piante natalizie

Dicembre è arrivato, e con lui… l’aria di Natale! Si iniziano a vedere in giro le luminarie, le decorazioni, le idee per i regali e le piante tipiche di questo periodo.

La prima di cui parliamo è la Stella di Natale (Euphorbia pulcherrima). È una pianta tropicale, originaria dell’America Centrale, in particolare del Messico, ed era utilizzata dall’antica popolazione degli Aztechi per fare un colorante rosso per abiti e cosmetici.
I fiori della stella di Natale sono piccoli e gialli. Le grandi “stelle” rosse sono foglie modificate (attenzione: sono velenose, quindi vanno tenute lontane dagli animali domestici che potrebbero mordicchiarle!). In natura, il rosso di queste foglie attira gli insetti impollinatori. È legata al Natale per via di una leggenda: si narra che una bambina messicana, Pepita, non avesse nulla da portare come dono a Gesù Bambino alla celebrazione della vigilia di Natale. Il suo cuginetto Pedro le suggerì allora di raccogliere dei fiori e lei ne prese alcuni dal ciglio della strada, vergognandosi un po’ di portare in chiesa un dono così povero. Ma appena li appoggiò davanti al presepe, i rametti si trasformarono in splendide foglie rosse! Si dice che il suo colore rappresenti il sangue di Cristo, ma anche che la forma simboleggi la “stella di Betlemme” che guidò i magi verso il luogo dove era nato il Bambino.

Un’altra tipica pianta natalizia è l’agrifoglio o pungitopo (Ilex aquifolium), con le caratteristiche foglie dal margine spinoso e le bacche rosse (attenzione: sono velenose!). I rami usati come decorazioni provengono da un arbusto che può essere alto anche 10 metri e che cresce spontaneo anche in Italia. Si dice che sia una pianta “magica” che nel passato era usata per scacciare i demoni e portare fortuna. Quando si iniziò a festeggiare il Natale al posto delle antiche feste pagane che celebravano il solstizio d’inverno (ne parleremo il 21 dicembre!), la pianta fu tenuta come simbolo della corona di spine di Gesù.

E per finire, il vischio (Viscum album). Si tratta di una pianta parassita, che si attacca cioè a un’altra pianta (per esempio un albero come un noce o una quercia) per “rubarle” il nutrimento. I rami del vischio hanno foglie lunghe e bacche rotonde lucide, bianche o giallastre (attenzione: anche queste sono velenose!). Gli antichi Celti lo consideravano sacro, perché pensavano tenesse lontane le malattie e celebravano la tregua durante le guerre incontrandosi sotto una pianta di vischio. Da questo deriva il suo uso come simbolo di buon augurio nel periodo di Natale e di Capodanno, quando si usa scambiarsi baci “sotto il vischio”!


Credits foto:
Bill Gracey / Foter.com / CC BY-NC-ND
Creativity+ Timothy K Hamilton / Foter.com / CC BY-NC-ND
chemazgz / Foter.com / CC BY-NC-SA

È autunno inoltrato, ma molti alberi hanno ancora le foglie. Sono tutti sempreverdi?

Chiara chiede:

È autunno inoltrato, ma molti alberi hanno ancora le foglie. Sono tutti sempreverdi?


Froggy risponde

le piante che in autunno e in inverno perdono le foglie si chiamano caducifoglie. Per una pianta, mantenere le foglie verdi sui rami è molto faticoso, perché richiede tanta energia e quindi tanto nutrimento. Così come gli animali vanno in letargo per risparmiare energia, le piante si preparano al periodo dell’anno più sfavorevole perdendo le foglie. Alcune piante possono conservare le foglie perché queste hanno una forma sottile (gli “aghi”) e sono rivestite da una sostanza cerosa che riduce la perdita d’acqua. In realtà anche queste piante sempreverdi, come i pini e gli abeti, perdono un po’ dei loro aghi, ma non tutti insieme. Per rispondere alla tua domanda, le piante che hanno ancora le foglie in questa stagione sono sempreverdi oppure sono delle caducifoglie… ritardatarie! Un esempio è la roverella (la quercia più comune in Italia), che di solito rimane del tutto spoglia solo alla fine dell’inverno, in gennaio o febbraio.

Froggy

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