Unisci i puntini sul foglio e scopri cosa appare. Forse hai già fatto questo gioco, ma quello che ti proponiamo noi è speciale, perché il “foglio” è il cielo e i puntini sono le stelle!
Le figure che si formano, allora, non sono altro che le costellazioni; ti sarà capitato di riconoscerne qualcuna nelle notti più limpide, come l’Orsa Maggiore o la luminosissima Orione.
Le sette stelle più brillanti dell’Orsa Maggiore compongono il Grande Carro che, come suggerisce il nome, assomiglia proprio a un carretto (ma anche a un pentolino).
Gli uomini iniziarono a notare le costellazioni più di 5000 anni fa e, nel tempo, diedero loro dei nomi ispirati a personaggi mitologici (Ercole, Cassiopea) ma anche a oggetti o animali, come le famose costellazioni dello Zodiaco.
Quando osserviamo una costellazione, viene spontaneo pensare che le stelle che la compongono siano “associate” tra di loro, come se qualcuno le avesse disposte su una superficie immaginaria per formare proprio quelle figure.
Tuttavia, questa associazione è solo apparente; spesso, infatti, si tratta di stelle che si trovano lontanissime tra di loro e, quindi, a distanze molto differenti rispetto a noi che le osserviamo dalla Terra. Questo, però, non ci impedisce di continuare ad ammirarle “unendo i puntini”.
Photo credit: dennisbehm / Foter.com / CC BY-NC-ND